Se ti occupi della gestione di servizi IT in un’azienda di medie o grandi dimensioni il cui core business non è IT, è assai probabile che tu e i tuoi colleghi svolgiate attività di tipo SIAM – seppure con vari livelli di consapevolezza e maturità.
Ma cosa si intende esattamente per SIAM, e perchè se ne parla tanto (e bene) da una decina d’anni?
Nell’IT Service Management moderno, l’acronimo SIAM (pronunciato “sài-am” dai colleghi anglosassoni) significa Service Integration and Management. Attenzione: parliamo di integrazione di servizi, non di sistemi!
Il concetto nasce infatti dall’esigenza di gestire al meglio l’erogazione di servizi IT (ma non solo) da parte di tutti i fornitori – sia interni che esterni – sui quali il provider si appoggia per costruire e fornire i servizi IT che vengono finalmente consumati dal business.
Il ruolo del SIAM in questo contesto è assimilabile a quello di un broker capace di:
- Comprendere le esigenze dei vari service owner, ai quali il business richiede sempre più agilità
- Analizzare l’insieme dei servizi forniti al business end-to-end, con tutte le loro interdipendenze, componenti e relativi fornitori, identificandone punti di forza, debolezze e possibili sinergie
- Interfacciarsi con tutti i fornitori in piena consapevolezza degli accordi (formali e non) esistenti su livelli di servizio, supporto e manutenzione
- Orchestrare le azioni dei vari stakeholder in senso orizzontale e verticale
- Assistere nei processi decisionali di sourcing, apportando una visione trasversale che permetta sia un approccio top-down manageriale che quello bottom-up tecnologico – senza restare intrappolati in un silo.
Proprio per i motivi sopra sempre più aziende costruiscono e formalizzano il proprio SIAM: un insieme di persone, processi e strumenti progettati per massimizzare il valore di servizi IT procurati in un parco sempre più eterogeneo di vendor specializzati e competitivi.
Non sorprende quindi la tendenza in aumento delle grandi aziende non-IT a considerare l’implementazione di un SIAM (interno, esterno o ibrido): maggiore è il numero di fornitori, maggiori sono le possibilità di ottimizzarne la gestione in termini di efficacia ed efficienza.
Delegando il compito della gestione dei fornitori a un team specializzato, i Service Owner hanno, inoltre, la possibilità di lavorare a più stretto contatto con il business, contribuendo con la loro expertise non solo ad iniziative tattiche ma anche – e soprattutto – in un contesto di digital transformation.
Hai già partecipato a iniziative di tipo SIAM? Qual è la tua esperienza? Vuoi sapere la nostra? Contattaci su info@sadunconsulting.it
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